Radicati per crescere

Pregando e cercando la faccia del Signore riguardo alla Sua Parola per noi per il 2016, il Signore mi ha detto quanto era felice con la nostra chiesa e che ha potuto vedere la nostra ubbidienza alla Parola dell’anno scorso e che come chiesa siamo davvero tornati a Lui

Ero così contento di sentire questo. Il mio desiderio, in quanto Pastore, è di essere sicuro che possiamo presentare al nostro Dio una chiesa ubbidiente e fedele, una chiesa che crede e fa (ubbidisce) tutto ciò che dice. Questo è ciò che Egli cerca. Ogni passo di fede e ubbidienza è un passo più vicino a Lui e i suoi propositi. Sono grato per ognuno di voi. Insime, formiamo una grande famiglia al CCPV.

Quali sono invece gli ordini di marcia per il 2016? Che cosa ci sta dicendo il Signore quest’anno?

Ho ricevuto una parola forte già dal mese di Settembre. Credo che il Signore ci stia dicendo che l’ordine di Marcia per il 2016 è che possiamo essere radicati per crescere! Sì. Essere radicati nella Parola, nell’adorazione, nella comunione, nell’amore per gli uni e gli altri, nella celebrazione delle nostre diversità, nei nostri sforzi d’evangelizzazione, radicati con radici profonde nel suolo.

È risaputo che più sarà alto l’edificio, più profonde e larghe dovranno essere le sue fondamenta. Più vogliamo andare in alto con Dio, più radicati dobbiamo essere. Essere Radicati significa diverse cose. Primo, dobbiamo essere piantati e radicati nella chiesa locale. La chiesa è una famiglia. La chiesa è la volontà di Dio per te e me. Non c’è modo che qualcuno giustifichi biblicamente il non appartenere a chiesa una locale. Se siamo radicati significa anche che ci apparteniamo gli uni agli altri. Appartengo a voi e voi appartenete a me. Questo è ciò che fa una famiglia. Apparteniamo gli uni agli altri.

Poi, essere radicati significa anche fare tutto ciò che possiamo per crescere nella Parola di Dio. Per un albero, l’apparato radicale serve a garantire l’esistenza dell’intero albero. Senza radici, un albero, semplicemente, non esiste. Una delle funzioni delle radici è di ancorare l’albero nel suolo, provvedendo stabilità e una base ferma per l’intera struttura del tronco, dei rami, delle foglie e del frutto. Per esempio, l’apparato radicale dell’acero, nascosto prima di tutto sotto terra, è spesso esteso e largo quanto la corona dell’albero, e le sue radici più lunghe sono tanto profonde quanto l’altezza dell’albero.

Un altro proposito delle radici è di prendere l’acqua e i minerali dal suolo. Per prendere l’acqua e i minerali, le radici penetrano nel suolo, cercando le migliori condizioni. In climi temperati, le radici si trovono più vicine alla superficie del suolo, ma in zone più secche e aride, le radici penetrano più in profondità, cercando umidità. Certi arbusti del deserto hanno radici che si estendono in profondità anche fino a 70 metri sotto terra.

Un compito finale dell’apparato radicale è d’immagazzinare nutrienti per un uso successivo nella crescita del tronco, dei rami e delle foglie dell’albero. Nel clima della Palestina, la flora è spesso minacciata dal calore e la siccità. Quando realizziamo questo, possiamo apprezzare meglio la bellezza e la realtà spirituale dell’analogia di Geremia. La fiducia nel Signore è come essere un albero le cui radici tengono anche in condizioni avverse. “Non si accorgerà quando viene il caldo e le sue foglie rimarranno verdi, nell’anno di siccità non avrà alcuna preoccupazione e non cesserà di portare frutto.” (Geremia 17:8)

Nell’ultimo capitolo del libro di Osea, il profeta ripropone l’immagine di Israele come pianta fruttifera o albero annaffiato e sostenuto dalla sua relazione con il Signore:

“I suoi rami si estenderanno, la sua bellezza sarà come quella dell’ulivo, la sua fragranza come quella del Libano. Quelli che abitano alla sua ombra ritorneranno, rivivranno come il grano, fioriranno come la vite e saranno celebri come il vino del Libano. Efraim dirà: Che ho piú a che fare con gli idoli? Io lo esaudirò e mi prenderò cura di lui. Io sono come un verdeggiante cipresso; il tuo frutto viene da me.”

Questo è dove vuole portarci il Signore quest’anno. Essere radicati per crescere e portare frutto.